“Ad oggi, i campi d’applicazione dello scanner intraorale sono diversi: può essere utilizzato per ottenere modelli virtuali delle arcate del paziente (modelli studio o ortodontici), è impiegato in protesi per la rilevazione dell’impronta necessaria alla modellazione e realizzazione di tutta una serie di restauri protesici (corone singole, protesi fisse parziali e, in alcuni casi, arcate fisse complete), ma trova impiego anche in ambito chirurgico (integrato nelle procedure di acquisizione in chirurgia guidata) e ortodontico”.
Dott. Francesco Mangano
Nel caso del restauro su impianto singolo, la procedura completamente digitale risulta essere più efficiente, con risparmio di tempo da parte dell’odontoiatra al momento della consegna, e meglio tollerata dai pazienti, rispetto all’impronta implantare tradizionale. “Uno dei criteri di impiego del digitale è quello di migliorare il rapporto con il laboratorio odontotecnico coinvolgendolo attivamente in molte fasi lavorative, unendo l’immediatezza del digitale con la competenza in fase di realizzazione dell’odontotecnico”. Un connubio che ha portato a coniare il termine di “chair-side assistito”.
Dott. Franco De Chiesa